sabato 10 marzo 2012

Frammenti - 3

[...] "Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana. Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perchè ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì. Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall' uovo. Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto. Ti vogliamo gabbiana. Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. E' molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo. Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbiana. Devi volare. Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perchè sarà l' affetto tra esseri completamente diversi" [...]

"Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" Luis Sepulveda

Old Dan Tucker

Come è piacevole quando sono i ricordi a venire da te, ritrovandoti all’ improvviso. Spesso lo fanno mandandoti un segno: una foto, un suono, un’ insegna, un sapore, lasciando che sia tu a riappropriartene. A me succede sempre quando, mentre ascolto la musica col mio fidato lettore mp3, ad un certo punto inizia "Old Dan Tucker" di Bruce Springsteen, the Boss. E’ successo più di una volta che durante un viaggio noiosissimo in un treno affollato o camminando da sola rimuginando dopo una giornata nera sia intervenuto il Boss, salvifico, riportandomi sulla superstrada Siena-Grosseto, nel pomeriggio di un caldissimo settembre, poche ore dopo aver sostenuto l’ ultimo esame della stagione, alla guida di un camper (!) per la prima volta ma senza il minimo turbamento, con i miei due compagni di viaggio preferiti ed il cd del nostro idolo a volume tanto alto da non perdersi nemmeno la minima sfumatura delle note. Un viaggio breve e dalla meta non pretenziosa, ma che ci portava verso due giorni di riposo terapeutici, il premio dopo un’ estate più stressante del dovuto. Non mi sono rimasti impressi la spiaggia semideserta, l’ ultimo bagno in mare, o le serate in compagnia, ma quelle due ore di viaggio tanto perfette. Un momento reale e surreale allo stesso tempo, del quale posso percepire anche ora il caldo appiccicoso e il sapore del panino comprato al volo.
Ma ora bando alla nostalgia e godetevi la colonna sonora di questo buffo ricordo, che mi rende così tanto romantica:

Assignment 6 : Alla scoperta di Pubmed!

Quando l’ ho visto ho subito pensato “per la gioia di mia madre”, dato che da quando mi sono iscritta a Medicina mi perseguita come un grillo parlante ricordandomi che sono una schiappa col computer (ed ha terribilmente ragione) e che prima o poi dovrò accrescere le mie nozioni al riguardo, sia per lo studio sia per il lavoro vero e proprio. Capirete quindi il sollievo quando ho scoperto l’ esistenza di questo sito così semplice da usare ma così utile sia per uno studente durante la preparazione di un esame o della tesi , sia per un medico che deve continuamente aggiornarsi ed ampliare le sue conoscenze. Da lì è stato breve il passo per capire che questo servizio, Pubmed, farà anche la mia gioia: quando si impara ad usarlo è veloce e pratico trovare l’ informazione che ci interessa, leggendo uno dei 20 milioni di articoli scientifici nell’ ambito della medicina e delle biotecnologie registrati. Pubmed inoltre mi dà la certezza dell’ affidabilità delle fonti, in quanto ogni pubblicazione viene revisionata e approvata, mentre una semplice ricerca su google non mi regala altrettanta tranquillità. Purtroppo iniziando ad usare Pubmed ci si accorge che un normale utente può accedere solo a pochi degli articoli contenuti: infatti molti periodici, per mettere a disposizione il proprio materiale, richiedono abbonamenti spesso abbastanza costosi… per fortuna gli studenti dell’ Università di Firenze come me hanno la possibilità di accedere a questi dati usufruendo degli abbonamenti fatti dall’ ateneo, utilizzando come tramite un servizio chiamato Proxy!!!

“La medicina è un miscuglio di scienza, saggezza e tecnologia” Robert Platt

venerdì 9 marzo 2012


"pur essendo la forma più semplice, il cerchio si afferma perentoriamente; è una forma precisa, ma variabile in modo inesauribile, stabile e instabile al tempo stesso, sommessa e forte; è una tensione che porta in sé infinite tensioni; è sintesi dei contrasti più grandi, unisce equilibratamente in una sola forma il concentrico e l' eccentrico"
Vasilij Kandinskij

giovedì 8 marzo 2012

Frammenti - 2

Cos’ è un viaggio? Un’ avventura, un percorso, un’ esperienza, un progetto, un qualcosa di concreto oppure di completamente astratto, lungo o breve, nella mente o nel mondo. Ci sono stati dei viaggi in cui, quando ero ancora al punto di partenza, la meta mi sembrava così distante, e temevo di non riuscire a raggiungerla solo con le mie gambe. E quella sensazione l’ ha capita perfettamente Alessandro Baricco, che in più occasioni, nei suoi libri, è riuscito a tradurre in parole i pensieri che la mia mente aveva creato ma mai decodificato.
[…]"...Così Elisewin scese verso il mare nel modo più dolce del mondo - solo la mente di un padre poteva immaginarlo - portata dalla corrente, lungo la danza fatta di curve, pause ed esitazioni che il fiume aveva imparato in secoli di viaggi, lui, il grande saggio, l'unico a sapere la strada più bella e dolce e mite per arrivare al mare senza farsi del male...
...Ancora adesso nelle terre di Carewall, tutti raccontano quel viaggio. Ognuno a modo suo. Tutti senza averlo mai visto. Ma non importa. Non smetteranno mai di raccontarlo. Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno- capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare. Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare." […]
(Oceano mare)

Assignment 4: Soooo delicious!


E anche questa volta ho imparato qualcosa di nuovo: la gestione dei bookmarks tramite social bookmarking. Un’ idea davvero geniale nella sua semplicità, una trovata che può cambiare la vita a chi col computer ci “traffica” (come direbbe quel mito di mia nonna) davvero!Tramite i bookmarks, in italiano “segnalibri”, posso raccogliere, catalogare e ricercare velocemente le pagine web di mio interesse. Utilizzando Delicious invece posso catalogare a loro volta i bookmarks ordinandoli e “segnandoli” attraverso dei tags sapientemente scelti cosicché, digitando una sola parola chiave, è facile ritrovare in un attimo quello che cerco.

Ora, è intuitivo che questo servizio è pensato per chi cerca, visita, salva tantissimi siti anche di natura diversa, sia per lavoro che per interessi personali; in questo caso può davvero essere un buon modo per fare ordine nel gran caos che si viene a creare. Mi sorgono invece dei dubbi sull’ utilizzo che potrei farne io, che navigo ben poco in questo immenso oceano che è la rete. Tuttavia c’ è un altro fattore che rende Delicious utile davvero a tutti: con questo sistema, differentemente dai semplici “preferiti” solitamente usati, si può accedere ai propri bookmarks da un qualsiasi computer , ovunque ci si trovi. Considerando che passo molto tempo fuori casa l’ unico sforzo è quello di ricordare la password e in questo modo mi eviterei molte grane! Insomma, Delicious ha i suoi pro e i suoi contro e solo il tempo saprà dirci se questa inesperta internauta lo userà tutti i giorni o lo tralascerà, riprendendolo casomai in un futuro prossimo in caso di maggior necessità: chi vivrà vedrà!!!!

mercoledì 7 marzo 2012

Lo sapevamo anche noi


Questa settimana ho assistito ad un commovente spettacolo sull’ Italia e sulle migrazioni dei suoi figli durante il secolo scorso. L’ idea è venuta all’ attore Giovanni Battiston che, facendo ricerche sulla produzione di Pascoli, uno dei pochi al tempo a raccontare quella massiccia emigrazione, racconta si essersi imbattuto in una raccolta di fotografie, di cui una raffigurante un’ imbarcazione carica all’ inverosimile. Di italiani. Così con la lettura di Italy, poema Pascoliano, e la chitarra di Gianmaria Testa, accompagnata dalle sue parole, pura poesia, l’ analogia con la nostra Storia recente è chiara. L’ intento è quello di ricordare all’ Italia e agli italiani quanto è importante rispettare la propria Memoria e farne un patrimonio. Per non permettere più che esseri umani, a migliaia, subiscano l’ onta che i nostri conterranei hanno dovuto patire solo cent’ anni fa. In fondo l’ Italia non è l’ America in cui milioni di italiani, quasi la metà della popolazione del tempo, erano andati a cercare una vita migliore? Quale Paese può rimanere indifferente al tremendo monologo di Erri de Luca in questo video, che pesa sulla coscienza più di un macigno?

martedì 6 marzo 2012

"per arrivare all' alba non c' è altra via che la notte"   
    
Kahlil Gibran

Assignment 3

E' tempo di riflessioni! Chi di voi si è mai chiesto cosa rappresenta in realtà internet? Cosa comporta il suo uso, e come si coltivano le connessioni al suo interno? Ebbene in questo pomeriggio di inizio marzo, uno dei primi tentativi di primavera, sono stata sollecitata a questi pensieri, e mi ha meravigliato scoprire che in realtà non avevo mai considerato certi aspetti del mondo in cui vivo. Per esempio mi sono accorta che non avevo mica capito cosa è davvero internet: mi sono sempre approcciata ad essa come una rete da pesca, un mezzo per ottenere informazioni (tanti colorati pesciolini) e farne ciò che il caso mi richiedeva (metterli in forno con le patate oppure farci una bella spaghettata!). Una sorta di enciclopedia più leggera e aggiornata, insomma… e sbagliavo di grosso perché pensandoci bene la "rete" è un insieme di maglie che si connettono tra loro a formare un sistema ben più complesso e ricco! Non mi ero mai soffermata a pensare che in realtà tutto il nostro mondo si basa sulle connessioni, e non solo quelle virtuali, ma anche le interazioni che intratteniamo continuamente con l’ ambiente che ci circonda. Esempi? Leggere un libro, farsi raccontare un aneddoto di gioventù dal nonno, inviare messaggini al proprio amato, guardare dal finestrino di un treno in corsa o discorrere sui grandi Perché della vita con l’ amico di sempre. E’ un dare e avere, non uno sterile contatto ma un arricchimento.

Ecco che comprendo cos’ è quella certa vergogna che mi assale quando mio zio di 75 anni, commerciante in pensione, mi segnala un nuovo programma di anatomia in 3D o qualche sito che può tornarmi utile nei miei studi, roba che io non mi sono mai sognata di andare a cercare. Brutto pensare che lui ha molta meno paura di addentrarsi in quella giungla che è la rete di me. I miei genitori mi hanno sempre educata al senso della meraviglia, che tra l’ altro è una delle sensazioni più piacevoli e nobili che si possano provare. Sono la creatività e la curiosità che ci rendono umani, quindi perché lasciarsi condizionare dalla paura del nuovo, come se fosse una cosa più grande di noi? La rete è fatta dagli umani per gli umani, e chiunque può farne parte nel suo piccolo, se è armato di voglia di conoscere e non ama i pregiudizi.