martedì 6 marzo 2012

Assignment 3

E' tempo di riflessioni! Chi di voi si è mai chiesto cosa rappresenta in realtà internet? Cosa comporta il suo uso, e come si coltivano le connessioni al suo interno? Ebbene in questo pomeriggio di inizio marzo, uno dei primi tentativi di primavera, sono stata sollecitata a questi pensieri, e mi ha meravigliato scoprire che in realtà non avevo mai considerato certi aspetti del mondo in cui vivo. Per esempio mi sono accorta che non avevo mica capito cosa è davvero internet: mi sono sempre approcciata ad essa come una rete da pesca, un mezzo per ottenere informazioni (tanti colorati pesciolini) e farne ciò che il caso mi richiedeva (metterli in forno con le patate oppure farci una bella spaghettata!). Una sorta di enciclopedia più leggera e aggiornata, insomma… e sbagliavo di grosso perché pensandoci bene la "rete" è un insieme di maglie che si connettono tra loro a formare un sistema ben più complesso e ricco! Non mi ero mai soffermata a pensare che in realtà tutto il nostro mondo si basa sulle connessioni, e non solo quelle virtuali, ma anche le interazioni che intratteniamo continuamente con l’ ambiente che ci circonda. Esempi? Leggere un libro, farsi raccontare un aneddoto di gioventù dal nonno, inviare messaggini al proprio amato, guardare dal finestrino di un treno in corsa o discorrere sui grandi Perché della vita con l’ amico di sempre. E’ un dare e avere, non uno sterile contatto ma un arricchimento.

Ecco che comprendo cos’ è quella certa vergogna che mi assale quando mio zio di 75 anni, commerciante in pensione, mi segnala un nuovo programma di anatomia in 3D o qualche sito che può tornarmi utile nei miei studi, roba che io non mi sono mai sognata di andare a cercare. Brutto pensare che lui ha molta meno paura di addentrarsi in quella giungla che è la rete di me. I miei genitori mi hanno sempre educata al senso della meraviglia, che tra l’ altro è una delle sensazioni più piacevoli e nobili che si possano provare. Sono la creatività e la curiosità che ci rendono umani, quindi perché lasciarsi condizionare dalla paura del nuovo, come se fosse una cosa più grande di noi? La rete è fatta dagli umani per gli umani, e chiunque può farne parte nel suo piccolo, se è armato di voglia di conoscere e non ama i pregiudizi.

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